Stadio – La Faccia delle Donne (1984)
Recensione
La Faccia delle Donne è il secondo album del gruppo Stadio, pubblicato il 13 marzo 1984. Per molti, però, è considerato il vero esordio della band capitanata da Gaetano Curreri, poiché il precedente Stadio, uscito due anni prima, può essere visto più come una sorta di EP che come un album compiuto.
Lato A
Il vinile si apre con Acqua e Sapone, brano scritto da Vasco Rossi su musica di Curreri, che raggiunse grande notorietà anche grazie all’omonimo film di Carlo Verdone.
Segue Allo stadio, una convincente canzone rock con testo di Luca Carboni, che imprime energia e ritmo.
Dentro le scarpe, anch’essa con testo di Carboni, è intrisa della sonorità luminosa di quegli splendidi anni ’80 della musica italiana.
Chiude il lato A C’è, una perla intrisa di malinconia e memoria, resa ancora più preziosa dall’assolo di Ricky Portera, da sempre uno dei miei chitarristi preferiti.
Lato B
Il secondo lato si apre con Le facce delle donne, brano scritto da Vasco Rossi, che duetta con Curreri. La canzone si può leggere come un dialogo a due voci: Curreri offre una visione poetica della figura femminile, mentre Vasco la interpreta da un punto di vista più concreto e diretto.
Ti senti sola, presentata al Festival di Sanremo, arrivò incredibilmente ultima – forse penalizzata da un ambiente ancora troppo conservatore.
Poi arriva Porno TV, frutto della collaborazione con Lucio Dalla: un piccolo gioiello, sintesi perfetta degli anni ’80, con un riff di chitarra semplicemente geniale. Un pezzo davvero sorprendente.
Chiude l’album Non sai cos’è, dal sapore sospeso, quasi onirico.
Conclusione
La Faccia delle Donne è un disco da avere in versione originale. Un viaggio musicale che testimonia la forza creativa della band e il sodalizio con tanti artisti e amici bolognesi di Curreri. Un album che profuma di epoca e autenticità.
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